Sulla
piazza Andrea Costa, si affaccia il palazzo dei Loreto, che fu la sede del
fascio prima e dell’Ente Riforma dopo la guerra. Questo palazzo sorse nel posto
dove si ergeva la piccola chiesa di San Giovanni Battista o della Croce, o del
Calvario, che perciò dovette essere abbattuta e successivamente ricostruita
accanto al palazzo, sul Corso Canio Musacchio, angolo via Trento.
La
chiesetta, antichissima, presentava sull’altare la statua di San Giovanni
Battista ed ospitava i riti della Commenda religiosa Gerosolimitana dei potenti
Cavalieri Giovanniti di Grassano che, al pari delle altre corporazioni fu
sciolta per legge nel 1810. Abbandonata, come ricorda Janora
nelle Memorie storiche, critiche e diplomatiche della Città di Montepeloso, la chiesa
fu restaurata nel 1822 dai Padri Missionari che erano giunti a Montepeloso a
cercare di risvegliare i sentimenti religiosi rispetto ai quali la popolazione
si mostrava piuttosto fredda. La chiesa così fu ribattezzata del Calvario e
nei pressi vennero erette cinque grandi Croci che portavano i nomi dei
rispettivi finanziatori dei quali sono noti solo questi: Galizio Morani, Domenico
Antonio Orlandi, Antonio Soriano, Giuseppe Nicola Amato.
Nei primi
anni del ‘900 i Loreto proprietari dei terreni, non esitarono a demolire la
chiesa di san Giovanni Battista con tutte le sue croci per edificare quel palazzo creando quindi anche l’ostruzione della via Vittoria
parallela a via Trento e perpendicolare al Corso Canio Musacchio, sul quale,
perciò, la detta via non ha accesso. L’esistenza delle croci aveva, intanto, dato il nome alla zona che
continua ad essere denominata ancora oggi alle
Croci, ma soprattutto aveva instaurato la consuetudine di celebrare la via
crucis uscendo dalla porta di Sant'Eufemia, così che le 5 croci del Calvario costituivano
probabilmente le ultime stazioni del percorso che partendo dalla Cattedrale si
fermava alle seguenti stazioni:
Annunziata, San Nicola, Sant’Andrea, SS Salvatore, San Francesco, Purgatorio e
poi alle croci che allora erano fuori dell’abitato.
Il malcontento
popolare per la demolizione di chiesa e croci si dice abbia indotto i Loreto a
costruire accanto al loro palazzo la attuale chiesetta del Calvario e a porre accanto
all’ingresso una di quelle Croci mentre un’altra venne issata su una colonna
accanto ad altro palazzo della famiglia Loreto situato al quadrivio dove a
vianouv per Bari e Potenza incrocia e taglia l’abitato.
Sullo
spiazzo dove sorge ora la piazza Andrea Costa si usava fare, almeno nell’ultimo
decennio dell’ottocento, l’aia comune dei piccoli contadini, finché un incendio
pose fine a questa consuetudine. Quell’avvenimento però rimase memorabile nella
mente di molti cittadini che usavano riferirsi, anche per calcolare l’età, a
volte, a quando si appizzicò alle croci, e che dovette verificarsi,
secondo la testimonianza di alcune persone anziane il 15 luglio del 1900. Il
secolo nuovo, come si vede, cominciava sotto i migliori auspici per i
contadini.
IRSINA
credenze, usanze, tradizioni montepelosane
Tratto dal libro di
Michelino Dilillo
IRSINA
credenze, usanze, tradizioni montepelosane
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